giovedì 20 maggio 2010

Buffi incontri in stile new york

Proprio alla fine di una giornata densa di lavoro, dopo un po di giorni in cui new york era avvolta dalla pioggia, ecco succede un piccolo evento divertente che mi fa apprezzare l'imprevedibilita' di questa strana citta'.

Si tratta di ieri sera. Sono sola in ufficio a terminare un cosa prima di andare via... sono indecisa se andare a fare una corsetta prima della partita di volley serale, anche se in realta' non ne sono molto convinta. Cosi, mentre al solito mi avvio verso le mie scalette, mi viene un'idea: non ho voglia di tornare a casa, ho bisogno di distrazione e di coccolarmi un po'. Cosi opto per fare un salto a Columbus Circle. Si tratta dell'angolo in fondo a Central Park, c'e' un bel centro commerciale spazioso e luminoso, con ampie vetrate e molti negozi.. Tra cui alcuni dei miei preferiti. Passeggio un po' dentro la libreria Borders, do' uno sguardo ai titoli ma niente cattura il mio interesse... e comunque ho ancora diversi acquisti da smaltire sulla mensola sopra il mio letto..

Poi mi fermo da Benetton. Accidenti il viola va molto quest'anno e ci sono una miriade di cose adorabili... proverei tutto. Alla fine trovo un vestito molto carino di cui mi innamoro a prima vista. Bene. Quel tocco di shopping che puo' servire ad addolcire un l'umore dopo una giornata come questa.

Mi fermo alla cassa a pagare e proprio in quell'istante entra un tizio molto alto che si ferma a parlare con una commessa a poca distanza da me. Mentre aspetto che il mio pagamento venga processato (e per ironia della sorta l'operazione dura parecchio tempo) mi trovo a pensare che secondo me il tipo a fianco a me sia italiano. Non so bene perche, non e' proprio il classico che qui riconosceresti a un miglio di distanza, ma qualcosa mi fa pensare cosi, forse perche mi ricorda anche vagamente un mio amico di Genova. Comunque sia, non presto molta attenzione.
Se non che, a un certo punto, sento lui dire alla commessa "do you know if there are any italians working here?"... e allora mi viene da sorridere, e anche se so benissimo che non sta cercando me, rispondo "well, I'm italian" e poi aggiungo passando all'italiano, che mi scuso per l'intromissione ma che era buffo per il fatto che avevo proprio pensato cosi.

In breve ci soffermiamo un po sulla porta di Benetton a fare due chiacchiere, lui mi racconta di essere di Pescara, e di vivere a New York da ormai cinque anni. E' un ex giocatore di basket e lavora come talent scout per questo sport, appunto (non mi stupisco visto che mi passa di almeno venti centimentri buoni). Rimango molto incuriosita da una professione insolita che non mi e' mai capitato di incontrare. Parliamo un po dei miei altri amici di Pescara qui a New York, cercando di capire se ci possono essere conoscenze comuni.. Curiosamente, sono proprio da poco stata a Pescara al matrimonio di Bernardo e Sara quest'inverno, e quindi gli racconto un pochino. Pare che sebbene non li conosca di nome, conosca l'associazione "birrofila" (si dira' cosi??) di Bernardo a Pescara. Incredibile! A questo punto mi faccio lasciare una card per rimanere in contatto, ed e' d'obbligo un incontro incrociato di abbruzzesi espatriati. Dopodiche io continuo il mio giretto che prevede un passaggio dal mio adorato 'esprit'. Ma ormai sono comunque rallegrata, questi buffi incontri che capitano in questa citta' mi mettono di buon umore!!!

Cosi su questa scia passo da Whole Food nel basement del centro commerciale (un fantastico negozio di alimentari... meraviglioso!) e mi regalo una vaschetta di sushi al tonno e avocado (con extra ginger ovviamente), un po' di edamame, e mi faccio questo spuntino prima di avviarmi alla partita che si gioca alle nove.

E per la cronaca abbiamo anche vinto! eheh mercoledi sera divertente...

2 commenti:

  1. ma..una puntatina per una manicure al volo?...hehe tanto li' vicino ce ne sono di carini..ed economici... baci tati, ti seguo sempre....

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  2. Clara!siiiiii!!!!!!!!organizziamo una serata di abruzzesi espatriati!!!!sarebbe bello se chi abbiamo lasciato oltreoceano potesse capire che questa e per noi New York!un abbraccio..

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